“L’incontenibile ansia di partecipare le ambasce ed i suggestivi aneliti la inducono a ricercare, con delle appropriate tecniche, quelle modalità idonee a far recepire i patemi della quotidianità ed i drammi delle violente intimità in un ordinato caleidoscopio cromatico di incomparabile bellezza”.

02 ottobre 2008 – Roma – C.D.L’E. : “l’arte della figura che si dissolve nell’universo – pur essendo come figura uno stereotipo universale -, è di pertinenza artistica solo di Genoveffa Grazia Amelia Romeo”.

“Nelle sue opere sono molto evidenti i segni della speranza: è trascendente la fragilità che si sublima nella religiosità resa percettibile. Gli stemperati toni cromatici, nel suscitare afflati e sensazioni, consentono di poter recepire l’atmosfera, i concetti, l’astrazione della realtà in cui si libra la creatività in un rapporto surreale con scansioni metafisiche…”